IT8040017 – ZSC – Pietra Maula

Descrizione

La ZSC IT8040017-Pietra Maula occupa una superficie di circa 3.526 ettari e ricade nella regione biogeografica Mediterranea. Si sviluppa su una altitudine media di circa 800 m s.l.m. Sotto il profilo amministrativo, il sito interessa gli ambiti territoriali dei comuni di: Moschiano, Lauro, Pago del vallo di Lauro, Marzano di Nola, Visciano, Baiano, Monteforte Irpino. L’area ricade all’interno del comprensorio della ex Autorità di Bacino Sarno, oggi Unit of Management Sarno (UoM Sarno).

L’area di tutela si presenta con una forma omogenea sebbene allungata in direzione nordovest/sudest, insistendo su di un ambito di montagna la cui dimensione massima longitudinale è di 11 Km e trasversale di 3,5 Km circa.

L’intero ambito areale della ZSC si presenta come un altopiano che si stacca dalla pianura in maniera repentina passando da quote altimetriche di poche decine di metri (la Città di Nola è a circa 40 mslm) per raggiungere quote oltre i 1000 metri. Le forme morfologiche dell’intero complesso di altopiano non risultano omogenee.

L’assetto geologico della ZSC è molto particolare ed è influenzato dal sistema vulcanico del vicino Vesuvio dal quale dista solo 20 Km in direzione sud ovest.

Presente in superficie e che caratterizza l’intero complesso di altopiano è la Formazione dei Calcari a radiolariti, ossia calcari e calcari dolomitici, di colore grigio.

La zona sottesa dalla ZSC, tenuto conto anche delle quote altimetriche presenti, è caratterizzata da diversi impluvi.

L’elemento più significativo da un punto di vista idraulico è il Lagno di Acqualonga, che prende origine dalla zona posta ad ovest del Monte Faito. Questo corso d’acqua si sviluppa in direzione nord sino a superare l’autostrada per immettersi nella valle fluviale che connette Monteforte Irpino con Baiano.

Nella zona ovest della ZSC prende origine, a sud di Monte Cioppolo del Riccio, il vallone di Centola che scorre in direzione ovest, per poi girare verso nord. Questo corso d’acqua nel suo percorso intercetta 2 tributari di destra, il Vallone Arcurienza e Vallone delle Caprettelle. Il percorso del torrente fino alla sua immissione nel Lagno di Acqualonga prende il nome di Lagno di Trulo.

La zona, vista la natura delle formazioni, risulta ricca in sorgenti sia al contatto tra la formazione di natura vulcanica e quella calcarea, sia al piede dei versanti al contatto con i depositi di pianura.

Nell’area ZSC le superfici agricole utilizzate sono circa il 47,8% della superficie totale, composte in gran parte da noccioleti da frutto (41%) e in parte minore da oliveti (5%), castagneti da frutto (1,5%) e altri frutteti (1%).

In attesa degli esiti dei monitoraggi, gli habitat di interesse comunitario segnalati nel sito in esame sono quelli elencati nel Formulario Standard del sito stesso, che registra la presenza di 5330 – Arbusteti termomediterranei e predesertici per 705,2 ettari, 6210* – Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (*notevole fioritura di orchidee) per 35,3 ettari, 6210 – Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) per 141 ettari, 6220 – *Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea per 705,2 ettari  e 9260 – Boschi di Castanea sativa per 1057,8 ettari.

Il massiccio pre-appenninico è caratterizzato dalla presenza di cavità naturali importanti come rifugi per le specie di chirotteri troglofili. È altresì riportata la presenza di uccelli degli ambienti aperti e di anfibi di interesse comunitario (Triturus carnifex e Bombina variegata pachypus). Il sito include rilievi calcarei di tipo collinare e mediomontano, caratterizzati dalla presenza di estese formazioni forestali (fra i quali castagneti e faggete), con presenza di ambienti aperti di vario tipo (praterie secondarie, aree agricole); il formulario standard riporta la presenza di riproduttiva delle seguenti specie di Allegato I della Dir. 2009/143/CE: Anthus campestris e Lanius collurio.


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