Descrizione
La ZSC IT8030026 – Rupi costiere dell’Isola di Ischia ricade nella regione biogeografica Mediterranea. Occupa una superficie di circa 685 ettari e si sviluppa su una altitudine media di circa 850 m s.l.m. (altitudine min. 330 – altitudine max. 1.203 m). Sotto il profilo amministrativo, il sito ricade nel territorio della Città metropolitana di Napoli e sui comuni di Barano d’Ischia, Serrara Fontana, Forio, Ischia. L’intera isola di Ischia ricade all’interno della Unit of Management Regionale Sarno.
L’area di tutela è costituita da quattro aree distinte che comprendono la zona costiera sud ovest (da Punta imperatore alle Chianare di Spadera), subito ad est la scogliera che comprende da Baia della Pelara a Punta Chiarito, il promontorio di S. Angelo e un’area più estesa a sud est che dalla Punta della Signora arriva fino alla spiaggia di Cartaromana insistendo anche sul sistema collinare retrostante.
La morfologia del territorio ischitano, per la sua articolata e caratteristica orografia, è il risultato di intensi fenomeni erosivi dovuti alle acque dilavanti e dall’alta erodibilità dei terreni prevalentemente tufacei ed argillosi; quanto sopra determina una notevole presenza di fossi e burroni profondi, dall’andamento tortuoso, solcati da torrenti che spesso si perdono prima di giungere al mare.
L’isola fa parte del Distretto vulcanico Flegreo che rappresenta l’area vulcanica quaternaria più importante dell’intera area mediterranea; il Distretto comprende appunto i due grandi campi vulcanici dei Campi Flegrei continentali e di Ischia e, in posizione intermedia tra i due, il campo vulcanico minore di Procida.
In generale, per l’intera isola di Ischia, l’alto morfologico di Monte Epomeo determina un sistema di drenaggio superficiale di tipo a raggiera.
Le superfici agricole utilizzate sono circa il 24% della superficie totale dell’area protetta, caratterizzate principalmente da vigneti e in piccola parte frutteti.
In attesa degli esiti dei monitoraggi e delle rilevazioni in campo, gli habitat di interesse comunitario segnalati nel sito in esame sono quelli elencati nel Formulario Standard del sito stesso, che registra la presenza di: 1240 – Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee con Limonium spp. endemici per 239,75 ettari; 5320 – Formazioni basse di euforbie vicino alle scogliere per 438,4 ettari; 8310 – Grotte non ancora sfruttate a livello turistico per 6,85 ettari; Da un punto di vista faunistico, il Sito assume particolare rilevanza soprattutto come area di sosta per l’avifauna migratoria (Pernis apivorus, Circus Pygargus) e per la nidificazione del Falco peregrinus.
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