IT8010013 – ZSC -Matese Casertano

Descrizione

La ZSC “Matese Casertano” è ricompresa nel Parco Regionale del Matese, istituito il 12 Aprile 2002, e si estende per 22.216 ha sui territori dei comuni di Ailano, Alife, Capriati a Volturno, Castello Matese, Cusano Mutri, Fontegreca, Gallo Matese, Letino, Piedimonte Matese, Prata Sannita, Raviscanina, San Gregorio Matese, San Potito Sannitico, Sant’Angelo d’Alife, Valle Agricola. La ZSC risulta parzialmente sovrapposta alla ZPS “Matese”.

Il Parco regionale del Matese si estende per 33.326,53 ettari e interessa il versante campano del grande massiccio calcareo del Matese, situato a cavallo tra il Molise e la Campania. La parte campana è compresa nei territori delle Province di Caserta e Benevento.

Il Matese rappresenta quindi il primo fronte dell’Appennino meridionale. Rispetto alla piana casertana del Fiume Volturno si erge nettamente a 2050 metri con la cima del M. Miletto, situato però nel versante molisano, che domina le montagne circostanti. Il massiccio è costellato di vette minori, conche e laghi carsici ed occupa un’area di oltre un migliaio di chilometri quadrati, estendendosi da Nord a Sud per circa 22 km dalla pianura di Piedimonte Matese (CE) a quella di Boiano in provincia di Campobasso. Oltre al Monte Miletto, altre cime importanti sono la Gallinola (1923 metri s.m.), il Monte Mutria (1823 metri s.m.), il Monte Ianara (1575 metri s.m.). Numerosi i corsi d’acqua che nascono e attraversano la catena montuosa: Lete, Sava, Torano, Titerno, Tammaro, con i primi due che hanno tratti sotterranei di tipo carsico. Il Fiume Volturno rientra nel territorio del Parco nella zona pianeggiante settentrionale. Il Fiume Tammaro, infine, scorre nel Matese orientale, fuori dai confini del Parco in un’area dalle caratteristiche naturali simili. Sono presenti anche diverse zone umide. In quota, a 1011 metri s.l.m., è presente il Lago Matese, di origine carsica; nel passato è stato sottoposto a opere di ingegneria idraulica a fini idroelettrici che ne hanno aumentato l’estensione per cui oggi occupa una superficie di 500 ettari. Altri laghi in quota, sebbene di origine artificiale, sono il Lago Gallo, ricavato da uno sbarramento sul Fiume Sava e il piccolo Lago Letino, ricavato da un antico sbarramento sul Fiume Lete. Nella parte settentrionale pianeggiante, inoltre, sono presenti altre due zone umide artificiali, le Mortine, ricavata dalle acque del Fiume Volturno e il Lago di Capriati, di piccola estensione e posto nei pressi dell’abitato di Capriati al Volturno. L’allineamento montuoso del M. Miletto, della Gallinola e del M. Mutria, secondo una direttrice NW-SE, influisce sulle caratteristiche climatiche del massiccio, ultimo baluardo continentale, che si rivelano molto peculiari e che lo differenziano dalle altre aree dell’Appennino meridionale.

Tutto ciò non può che condizionare l’ambiente del Matese in cui la naturalità delle biocenosi, specialmente alle quote più elevate, appare più consistente rispetto alle altre catene montuose dell’Appennino meridionale.


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