IT8040006 – ZSC – Dorsale dei Monti del Partenio

Descrizione

La ZSC IT8040006 – Dorsale dei Monti del Partenio ricade nella regione biogeografica Mediterranea. Occupa una superficie di circa 15.604 ettari e si sviluppa su una altitudine media di circa 800 m s.l.m. (altitudine min. 40 – altitudine max. 1.306).

Sotto il profilo amministrativo, il sito interessa gli ambiti territoriali dei comuni di: Avella, Arpaia, Roccarainola, Cervinara, Rotondi, Paolisi, Forchia, San Felice Cancello, Arienzo, Pietrastornina, Pannarano, San Martino Valle Caudina, Sant’Angelo a Scala, Ospedaletto d’Alpinolo, Summonte, Mercogliano, Monteforte Irpino, Mugnano del Cardinale, Quadrelle, Sirignano, Baiano. Il confine della ZSC, interamente ricadente nella Provincia di Avellino, risulta caratterizzato da una coalescenza di ambiti urbani e aree industriali e commerciali eccetto il tratto dove insiste l’autostrada E842 tra Monteforte Irpino e Mugnano del Cardinale.

L’area di tutela si presenta con una forma omogenea sebbene allungata in direzione nordovest/sudest, insistendo su di un ambito di montagna la cui dimensione massima longitudinale è di 26 Km e trasversale di 7 Km circa.

L’intero ambito areale della ZSC si presenta come un altopiano che si stacca dalla pianura in maniera repentina passando da quote altimetriche di poche decine di metri per raggiungere quote superiori ai 1000 metri. Le forme morfologiche principali sono rappresentate da 4 dorsali parallele in direzione nordovest / sudest con diverse altezze, che nell’insieme prendono il nome di Catena del Partenio.

Le dorsali determinano la formazione di bacini imbriferi di forma allungata con la presenza di corsi d’acqua dai percorsi pressoché rettilinei. Da sud si trova il vallone Acquaserta che sfocia in prossimità dell’abitato di Sirignano e più a nord è il Vallone Sorroncello.

Il Partenio è diversamente interessato da fenomeni carsici e fossiliferi. Dove il suolo è formato da roccia calcarea, l’erosione delle acque, nei secoli, ha prodotto strutture molto suggestive. Famose sono le Grotte di Camerelle, degli Sportiglioni, di San Michele Arcangelo sul lato sud del Partenio, la Grotta di Mattiuccio e la Grotta Candida sul lato nord. Il Torrente Caudino e il Clanio, poi, creano forre e sbalzi d’acqua come le Cascatelle e la cascata di Acquapendente.

L’elemento più significativo da un punto di vista idraulico è il Lagno di Acqualonga, che prende origine dalla zona posta ad ovest del Monte Faito e che trova significativi tributari nei torrenti che drenano il versante sud occidentale della dorsale.

Nell’area della ZSC le superfici agricole utilizzate sono circa il 14,2% della superficie totale, composte da colture estensive (4%), oliveti (4,4%), noccioleti da frutto (5,3%) e altri frutteti nella parte residuale.

In attesa degli esiti dei monitoraggi in campo finalizzati alla stesura del Piano di Gestione, gli habitat di interesse comunitario segnalabili per il sito sono quelli elencati nel Formulario Standard, che registra la presenza di: 6210* – Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (* notevole fioritura di orchidee) per 938,46 ettari;  6210 – Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) per 2.189,74 ettari; 6220* – Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea per 1.564,1 ettari; 8210 – Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica per 782,05 ettari; 8310 – Grotte non ancora sfruttate a livello turistico per 156,41 ettari; 9210* – Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex per 3.128,2 ettari; 9260 – Boschi di Castanea sativa per 3.128,2 ettari; 9340 – Foreste di Quercus ilexe Quercus rotundifolia per 1.564,1 ettari.

Le estese faggete e gli imponenti castagneti, distribuiti sino a 700-800 m di quota, sono idonei alla presenza di specie di chirotteri dendrofili, rapaci forestali, piciformi e anfibi (Salamandrina perspicillata/terdigitata, Bombina pachypus e Triturus carnifex) legati alle acque correnti che trovano negli ambienti boschivi il loro habitat terrestre di elezione.

Il formulario standard riporta infine la presenza di alcune specie dell’Allegato I della Dir. 2009/143/CE e di alcune specie migratrici meritevoli di tutela ai sensi dell’art. 4.2 della stessa Direttiva: Pernis apivorus, Falco peregrinus, Caprimulgus europaeus, Dendrocopos medius, Jynx torquilla e Lanius collurio.


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