Descrizione
La ZSC IT8030024 -Punta Campanella ricade nella regione biogeografica Mediterranea. Occupa una superficie di circa 390 ettari ed è sovrastata dal Monte San Costanzo (497 m.), che fa parte della Catena dei Monti Lattari.
Sotto il profilo amministrativo l’intera area ricade nel comune di massa Lubrense.
Dal punto di vista geologico, l’ossatura della dorsale è costituita da una potente successione di rocce calcaree e dolomitiche nel tratto che va dalla Sella di Cava dei Tirreni fino a Punta Scutolo (Meta), e continuano ad affiorare più oltre fino a Punta Campanella sul ripido versante meridionale. Il Monte San Costanzo mostra un ripido versante orientale (Punta Mont’Alto – Le Mortelle). Il versante meridionale, invece, presenta una gradinata di faglie dirette che dislocano a diverse altezze la sommità del rilievo. Tale motivo strutturale dà anche luogo all’insenatura della Baia di Ieranto, approfondita dall’erosione marina. La costa è caratterizzata da pareti calcaree a tratti ripide e accidentate, specie sul versante meridionale, o dolcemente degradanti verso il mare e ricoperte da materiale piroclastico.
La ZSC è inserita in un paesaggio dalla elevata biodiversità, favorita da particolari microclimi, dovuti ad un assetto geomorfologico accidentato, dove versanti aridi e assolati si alternano a profondi valloni, ambienti umidi ove è possibile ritrovare il raro fenomeno dell’inversione vegetazionale e numerosi endemismi botanici e faunistici.
In prossimità del mare è presente la vegetazione tipica della gariga, costituita da arbusti nani e poco addensati, capaci di sopravvivere in ambienti poco ospitali. Nelle stazioni più prossime al mare le rocce si presentano quasi del tutto spoglie e popolate esclusivamente da specie particolarmente resistenti alla salsedine e ai venti quali il comune Chrithmum maritimum, o finocchio di mare ed il ben più raro Limonium johannis. Sugli speroni rocciosi è possibile trovare Lotus cytisoides eil Daucus gummifer.
Fra le piante più diffuse includiamo anche la Lobularia maritima, mentre nelle pareti a strapiombo sono presenti cespi di Palma nana Chamaerops humilis.
Le piante caratteristiche della macchia mediterranea ci sono tutte ed in abbondanza, come il Mirto (Myrtus Communis L.), il Lentisco (Pistacia Lentiscus L.), il Rosmarino (Rosmarinus Officinalis L.), l’Elicriso (Helichrysum litoreum Guss) e fitte colonie di Ginepro fenicio (Juniperus phoenicea L.). Dove il Ginepro è stato bruciato dai frequenti incendi estivi, è sostituito da cespugli di ginestra spinosa dal loro caratteristico colore giallo, è naturalmente presente anche la ginestra comune (Spartium junceum L.).
La macchia costiera è caratterizzata dalla componente arbustiva: l’euforbia arborea (Euphorbia dendroides L.); la Stellina di Capri (Asperula crassifolia), la Campanula napoletana (Campanula fragilis), lo Zafferano d’Imperato (Crocus imperati), l’Erba-perla mediterranea (Lithodora rosmarinifolia), la Finocchiella amalfitana (Sesili polyphyllum) l’Aglio Selvatico ed una distesa di Asfodeli, splendidi fiori della macchia, che in primavera tinteggiano di bianco tutto il promontorio.
Tra le specie arboree la più diffusa è il Leccio (Quercus ilex L.), cui si accompagnano l’Alaterno (Rhamnus alaternus L.), il Corbezzolo (Arbutus unendo L.), la roverella ed imponenti esemplari di carrubo. Dal punto di vista faunistico il Sito è di particolare interesse per avifauna stanziale e migratrice. Tra i falconidi va segnalato in particolare il gheppio (Falco tinnuculus), e il falco pellegrino (Falco peregrinus). Tra gli accipitriformi sono presenti la poiana (Buteo buteo) e lo sparviero (Accipiter nisus). sono inoltre presenti la civetta (Athene noctua), l’assiolo, l’allocco, il barbagianni, il corvo imperiale, il torcicollo (Jynx torquilla), il picchio rosso maggiore, l’usignolo, il tordo bottaccio (Turdus philomelos), il tordo sassello (Turdus iliacus), l’allodola, la beccaccia, il cuculo, il balestruccio, l’occhiocotto (Sylvia melanocephala), la capinera, il luì piccolo, la cinciallegra, la cinciarella, lo scricciolo, il fringuello, il verzellino (Serinus serinus), il verdone e il cardellino.
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Eventi ed attività
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