Descrizione
La ZSC IT8030005 – Corpo centrale e rupi costiere dell’Isola di Capri ricade nella regione biogeografica Mediterranea. Occupa una superficie di circa 388 ettari e nel punto più alto raggiunge 491 m s.l.m.. Sotto il profilo amministrativo ricade quasi totalmente nel comune di Anacapri, una piccola parte nel territorio di Capri. L’area di natura calcareo dolomitica, a tratti ricoperta da depositi piroclastici, è caratterizzata dalla presenza di terrazzi originatisi per erosione marina. Le pareti rocciose dell’isola ospitano numerose grotte. L’orografia dell’isola è caratterizzata ad ovest dalle pendici del monte Solaro, mentre al di fuori della ZSC, nella parte est dell’isola, si trova il monte Tiberio. Fisiograficamente l’isola rappresenta la prosecuzione occidentale della Penisola Sorrentina ed entrambi i settori sono caratterizzati dalla presenza di successioni mesozoico terziaria in facies di piattaforma carbonatica. Le coste hanno uno sviluppo complessivo di 26 km (dei quali circa la metà ricadono all’interno dell’area protetta), quasi interamente costituite da falesie molto acclivi.
La vegetazione è rappresentata da diversi stadi della serie del Leccio, fino alla Lecceta. Significativa è la presenza di piante endemiche ad areale puntiforme. Molto diffusa la macchia a mirto e lentisco. Le superfici agricole utilizzate sono appena lo 0,05% della superficie totale dell’area protetta, rappresentate da oliveti e frutteti.
In attesa degli esiti dei monitoraggi e delle rilevazioni in campo, possono essere segnalati gli habitat di interesse comunitario censiti dal Formulario Standard del sito, che registra la presenza di: 1240 – Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee con Limonium spp. endemici per 116,4 ettari; 5210 – Matorral arborescenti di Juniperus spp. per 19,4 ettari; 5320 – Formazioni basse di euforbie vicino alle scogliere per 38,8 ettari; 5330 – Arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici per 116,4 ettari; 6220 – Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea per 58,2 ettari; 8310 – Grotte non ancora sfruttate a livello turistico per 3,88 ettari; 8330 – Grotte marine sommerse o semisommerse per 3,88 ettari; 9340 – Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia per 38,8 ettari.
Dal punto di vista faunistico si possono osservare, data la diversificazione degli ambienti, numerosi gasteropodi terrestri, insetti ed aracnidi, di cui alcuni anche endemici. Più facili da osservare, nei periodi di passo, gli uccelli, principalmente i piccoli passeriformi. L’Italia, e Capri in particolare, per la sua particolare posizione geografica al centro del Mediterraneo rappresenta un ponte verso il continente africano per tutti gli uccelli che due volte l’anno si spostano in massa per trovare condizioni climatiche e trofiche migliori. L’Isola, al pari di tutta la fascia costiera tirrenica, è interessata dal passaggio di tutti quegli uccelli, in primis i Passeriformi transahariani, che dai quartieri di svernamento a sud del Sahara, dove hanno passato l’inverno, raggiungono l’Europa Centrale. Le stesse specie si possono osservare anche nel mese di settembre, quando con l’arrivo della stagione invernale ritornano nei paesi caldi. In autunno il flusso è minore sia per una diversa rotta (attraverso la penisola iberica o balcanica) che molte specie intraprendono, sia perché altre specie ritornano nelle zone di svernamento senza soste intermedie. Nei mesi di ottobre e novembre, in concomitanza della maturazione delle bacche di mirto, lentisco e olivo, si osserva un flusso migratorio su piccole distanze (all’interno stesso dell’Europa) di alcune specie che svernano sull’Isola. Tra le specie segnalate: Falco peregrinus (falco pellegrino), Sylvia undata (magnanina). L’isola è segnalata inoltre per la presenza di chirotterofauna.
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