Descrizione
Il sito Natura 2000 denominato IT8050034 – Monti della Maddalena ricade nella regione biogeografica Mediterranea. Occupa una superficie di circa 8.575 ettari e si sviluppa su una altitudine media di circa 900 m s.l.m. (altitudine min. 550 –altitudine max. 1.503 m). Sotto il profilo amministrativo, confina con la Regione Basilicata ma ricade nella Provincia di Salerno, interessando gli ambiti territoriali dei comuni di Sala Consilina, Atena Lucana, Padula e Montesano sulla Marcellana. La porzione nord della ZSC è all’interno della Unit of Management Regionale Sele.
L’area di tutela si presenta con una forma allungata in direzione nordovest/sudest, insistendo prevalentemente su di un sistema montano ascrivibile a una dorsale morfologica che emerge dalla pianura denominata Vallo di Diano.
Da un punto di vista morfologico, l’area protetta corrisponde ad una lunga dorsale che si erge in maniera vistosa rispetto all’ampia pianura del Vallo di Diano; tra la dorsale e la pianura è presente una fascia pedemontana corrispondente a una coalescenza di conoidi di deiezione ampiamente diffuse.
A partire da sud, si descrive un altopiano che vede diversi alti morfologici fortemente incisi. Tra questi si scorge il Monte Finocchiaro e poco a ovest la Serra Malpasso disposta nord/sud. ll limite est dell’area protetta è rappresentato dal Monte Serra Mare sino a raggiungere il Monte Serra Longa, sul lato ovest il Monte Melone e ad est il Serra del Monaco.
Entrambi i versanti ovest ed est della dorsale dei Monti della Maddalena risultano modellati e incisi da un’ampia rete di corsi d’acqua. All’interno dell’area protetta si rilevano forma carsiche di maggiori dimensioni di origine tettonico-carsiche come le conche endoreiche delle pianure di Mandrano e Mandranello.
L’andamento della rete idrografica è condizionato dalla presenza della dorsale dei Monti della Maddalena che funge da spartiacque tra il bacino idrografico del Vallo di Diano, a deflusso tirrenico, e quello dell’alta Val d’Agri, a deflusso ionico.
Il Sito ospita ambienti forestali, fra cui habitat di faggeta, ed elementi tipici del paesaggio agro- pastorale tradizionale, con ambienti aperti degli agroecosistemi e praterie secondarie.
La superficie agricola totale è composta prevalentemente da prati permanenti e pascoli (43%), mentre la restante quota è suddivisa in seminativi (21%), coltivazioni legnose (5%) e aree boscate o inutilizzate (il restante 31%).
In attesa degli esiti dei monitoraggi in campo, gli habitat di interesse comunitario segnalati nel sito in esame sono quelli elencati nel Formulario Standard del sito stesso, che registra la presenza di: 6210* – Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (*stupenda fioritura di orchidee) per 766,0 ettari; 6210 – Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) per 1.787,3 ettari; 6220 – Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea per 2.127,8 ettari; 8210 – Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica per 425,6 ettari; 9210 – Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex per 851,1 ettari. Particolarmente rilevanti le praterie xeriche per la presenza di specie di insetti e di uccelli di interesse conservazionistico. Fra le specie forestali, interessante la presenza del picchio nero. Sempre il Formulario Standard riporta la presenza riproduttiva delle seguenti specie dell’Allegato I della Dir. 2009/143/CE: Milvus migrans, Dryocopus martius, Lanius collurio.
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