Descrizione
La ZSC IT8040013 – Monti di Lauro ricade nella regione biogeografica Mediterranea. Occupa una superficie di circa 7.040 ettari e si sviluppa su una altitudine media di circa 850 m s.l.m. (altitudine min. 20 – altitudine max. 1.133). Sotto il profilo amministrativo, il sito ricade nella parte nord all’interno della Provincia di Avellino, mentre la zona meridionale ricade all’interno della Provincia di Salerno; sono interessati gli ambiti territoriali dei comuni di Quindici, Sarno, Bracigliano, Siano, Montoro inferiore, Mercato San Severo, Forino, Moschiano, Lauro, Domicella, Carbonara di Nola e Palma Campania.
L’area di tutela si presenta con una forma omogenea, insistendo su di un ambito collinare la cui dimensione massima longitudinale è di 15 Km e trasversale di 7 Km circa.
L’intero ambito areale della ZSC si presenta come un vero e proprio altopiano che si stacca dalla pianura in maniera repentina passando da quote altimetriche di poche decine di metri per superare i 1000 metri, con forme morfologiche particolarmente incise da piccoli impluvi che ne determinano un effetto paesaggistico particolare. A nord di Bracigliano, la presenza di un bacino idrografico di tipo dendritico, particolarmente inciso su roccia, determina pareti verticali molto suggestive.
Tenuto conto anche delle quote altimetriche, l’area è caratterizzata da diversi impluvi. A partire da ovest, con direzione verso nord ovest, il vallone dell’Orticaia; verso est si trova il Vallone di Casapiana ed ancora il Vallone di S. Francesco; verso sud si trova il Vallone di Salto che raggiunge l’abitato di Bracigliano, verso nord di Sarno il Vallone del Trave e il Vallone del Tuoro mentre a nord della frazione di Fiume il Vallone del Monaco e il Vallone Aiello.
Nell’area della ZSC le superfici agricole utilizzate sono circa il 25% della superficie totale, composte in gran parte da noccioleti da frutto (41%) e in parte minore da oliveti (5%), castagneti da frutto (1,5%) e altri frutteti (1%).
In attesa degli esiti dei monitoraggi in campo, si segnalano gli habitat di interesse comunitario già elencati nel Formulario Standard del sito stesso, che registra la presenza di: 6210*- Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (* notevole fioritura di orchidee) per 140,8 ettari; 6210 – Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) per 563,2 ettari; 6220* – Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea per 2.112 ettari; 8210 – Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica per 352 ettari; 8310 – Grotte non ancora sfruttate a livello turistico per 70,4 ettari; 9210* – Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex per 352 ettari; 9260 – Boschi di Castanea sativa per 1.408 ettari.
Le cavità naturali presenti nel massiccio pre-appenninico rappresentano rifugi per le specie di chirotteri troglofili. È altresì riportata la presenza di uccelli degli ambienti aperti e di anfibi di interesse comunitario (Triturus carnife e Bombina variegata pachypus). Le estese formazioni forestali (fra i quali castagneti e faggete), interrotte da ambienti aperti di vario tipo (praterie secondarie, aree agricole), favoriscono la presenza riproduttiva delle seguenti specie di Allegato I della Dir. 2009/143/CE: Anthus campestris e Lanius collurio.
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