IT8030005 – ZSC – Corpo centrale dell’Isola di Ischia

Descrizione

La ZSC IT8030005 – Corpo centrale dell’Isola di Ischia ricade nella regione biogeografica Mediterranea. Occupa una superficie di circa 1.310 ettari e si sviluppa su una altitudine media di circa 850 m s.l.m. (altitudine min. 330 – altitudine max. 1.203 m). Sotto il profilo amministrativo, il sito ricade nel territorio della Città metropolitana di Napoli e sui comuni di Barano d’Ischia, Serrara Fontana, Forio, Casamicciola Terme, Ischia. L’intera isola di Ischia ricade all’interno della Unit of Management Regionale Sarno.

L’area di tutela si presenta con una forma omogenea, insistendo prevalentemente su di un sistema collinare che corrisponde alla parte sommitale e dei versanti del Monte Epomeo posto al centro dell’Isola.

La morfologia del territorio ischitano, per la sua articolata e caratteristica orografia, è il risultato di intensi fenomeni erosivi dovuti alle acque dilavanti e dall’alta erodibilità dei terreni prevalentemente tufacei ed argillosi; quanto sopra determina una notevole presenza di fossi e burroni profondi, dall’andamento tortuoso, solcati da torrenti che spesso si perdono prima di giungere al mare.

L’isola fa parte del Distretto vulcanico Flegreo che rappresenta l’area vulcanica quaternaria più importante dell’intera area mediterranea; il Distretto comprende appunto i due grandi campi vulcanici dei Campi Flegrei continentali e di Ischia e, in posizione intermedia tra i due, il campo vulcanico minore di Procida.

In generale, per l’intera isola di Ischia, l’alto morfologico di Monte Epomeo determina un sistema di drenaggio superficiale di tipo a raggiera. Nel dettaglio e specificatamente per l’ambito della ZSC, il crinale al cui centro si trova il Monte forma un arco che genera un bacino imbrifero di tipo dendritico rivolto verso sud al cui interno si trova il Torrente Cava Acquara che sfocia in località Marina dei Maronti. Nel versante nord, si annoverano gli alvei del Torrente Cava Sinigallia e Torrente Cava Caduta.

Le superfici agricole utilizzate sono circa il 22% della superficie totale dell’area protetta, per due terzi rappresentate da vigneti e un terzo da colture estensive a seminativi.

In attesa degli esiti dei monitoraggi e delle rilevazioni in campo, gli habitat di interesse comunitario segnalati nel sito in esame sono quelli elencati nel Formulario Standard del sito stesso, che registra la presenza di: 5330 – Arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici per 26,2 ettari; 6220* – Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea per 393 ettari; 8320 – Campi di lava e cavità naturali per 26,2 ettari; 9260 – Boschi di Castanea sativa per 262 ettari; 9340- Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia per 131 ettari.

Da un punto di vista faunistico, il Sito assume particolare rilevanza soprattutto come area di sosta per l’avifauna migratoria. Il Formulario Standard riporta la presenza riproduttiva dell’Averla piccola (Lanius collurio) tra le specie di cui Allegato I della Dir. 2009/143/CE.


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